1952

IL CALICE  -  CANTI D'UCCELLI  -  RAMETTO DI MIMOSE  -  E' CADUTA UNA FOGLIA  -  L'ISTANTE INFINITO

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IL CALICE

Un profumo inebriante che sale,

da petali di gote rugiadose

da mammolette timide pupille

e rose labbra sullo stelo vive,

mi giunge.

Chino sul volto suo,

per l’estasi dei sensi

langue il mio corpo,

d’ogni moto libero,

d’istinti rudi sgombro,

pieno di fremente vita.

Guardo le sue mani

e sento la vita

ch’ogni altro istante rifugge,

piccole dita

che annullano il destino.

Bevo musiche e gioie

che versa sulle mie labbra

dal suo calice prezioso.

Bevo per mortale arsura

con foga, vibrante e cieco,

stringendo l’essere

che mi dà la vita.

Bevo timido e tremante

per far lontana

l’ultima sua goccia.

Bevo lieto e gioioso

quando è tremante e appassionata

la mano che l’avvicina a me.

 

CANTI D’UCCELLI

Fra il silenzio dei prati,

dopo la pioggia scrosciante

m’hanno rapito i canti

d’uccelli vicini e lontani.

Un pettirosso fra i rami

ha cantato al mio cuore,

ogni suo sogno riposto

ha preso di nuovo colore.

 

RAMETTO DI MIMOSE

E’ immagine di vita

quel ramo di mimose

è un soffio di calore

sopra il gelo di gennaio.

M’aspetto un pigolare

dal mio soffice rametto:

sono teneri pulcini

sopra il guscio della neve.

 

E’ CADUTA UNA FOGLIA

Smarrito ero nel sogno

a contemplar l’immagine

d’un passero timido

che si muoveva lento

sui rami freddi e nudi,

quando una foglia morta

vicino ai miei piedi

è caduta suonando.

Si era ingiallita

fra i rami vicini,

era morta là in alto,

senza grida o sospiri,

sopra il mio capo.

Morendo è caduta

e m’ha fatto pensare.

 

L’ISTANTE INFINITO

T’amo, mio prossimo Amore:

sei tutto per me.

O cuor, perché batti sì forte?

T’è già vicino?

Oh cuore! preparati bene

pel giorno sublime,

l’istante infinito.

Un mare di gioia

proromperà nel petto

e di voluttà.

Tutto dovrai contenere,

e della vita il resto

non avrà disprezzo,

solo, per lievi dolcezze future.