1953
PIOGGIA TRISTE - NELL'AZZURRO DEL CIELO - PENSIERI
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Triste, amara è la pioggia
oggi che ‘l mio spirito, inerte
sospira pei colpi assai duri
d’amare illusioni e speranze cadute.
Triste, lenta, dura
cade la pioggia da un cielo
severo, grigio, pesante
che strozza le grida
d’un petto rotto e fremente
che vuole annunciar
cosa gonfia il suo cuore,
prepotente, possente …
Triste, lenta, uguale,
rigando le guance del mondo,
passa innanzi al mio sguardo.
Son forse lacrime, queste,
d’un cielo che vede
e soffre per chi s’affanna
cercando le gioie
fra lutti e miserie?
Nell’azzurro del cielo
s’alza l’aereo,
vola lontano
per steppe e deserti,
sul mare immenso,
sui mondi stranieri.
Il rombo nasconde
i sogni miei,
nel vortice l’elica
me li trasporta.
Posso, con gli occhi,
vederlo laggiù
mentre, lento,
sparisce nel sole.
Vorrei fissare due occhi femminili,
puri, lucenti e belli come mai altri,
due occhi che dessero maggiore
intensità al color del cielo e del mare
mentre questi vi si specchiano,
vorrei vedervi i frutti
delle belle stagioni …
i fiori della primavera.
Mai dovrebbero stare nere immagini
al loro cospetto.
Vorrei fissarli per un po’ questi occhi
sorridenti e sentirmi vile e
abbassare i miei confuso, rialzarli e
vederli ancora sorridere.
Vorrei baciare sulla testina un
passerotto vispo e piangere.
Piangere di gioia per quei voli
liberi e belli racchiusi nel piccolo
petto, per quelle piume che si
fondono con l’aria fresca e
trasparente, per tutto quell’essere
che mi rimprovera facendomi
felice.