2004
COME SIMULACRO - SENZA LUCE - VENERE E MORFEO
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Non compreso da suoni
e forme sospinte dalla luce,
altrove elette,
svio quei piaceri,
mangio per sedarmi,
dormo per non sentire,
vivo me stesso come simulacro.
Fuggo l’ingorda luce
che tutto crea, avviluppa, divora…
Preda di fantasmi
in un’ora della vita.
Fantasmi, nuvole senza luce,
giorno e notte uguali,
mutevoli forme, inutili, indistinte.
Dopo l’alba,
turbato,
ti vedevo girarti nel sonno
volgendomi le spalle.
Ed io…
sognavo ancora noi due
nell’abbraccio stretti.